Cura del Gelsomino
Per prendersi cura del gelsomino è importante conoscerne le caratteristiche fondamentali e le esigenze, i metodi di moltiplicazione e concimazione, le eventuali malattie a cui può andare incontro.
Il gelsomino predilige i terreni carichi di sostanze organiche e l'esposizione al sole dunque nelle aree a clima rigido è consigliabile coltivarlo in un vaso, in posizione riparata. Va potato dopo la fioritura, in autunno, così da incoraggiare nuove fioriture.
L'annaffiatura non deve essere eccessiva: i gelsomini in vaso vanno annaffiati non più di una volta ogni quattro o cinque giorni, gli altri resistono anche con una sola annaffiatura durante la settimana. La concimazione va effettuata nel momento dell'impianto e da primavera all'autunno è bene provvedere, ogni due settimane circa, alla somministrazione di una miscela di concime minerale solubile e acqua.
Il gelsomino è soggetto alle invasione di cocciniglie da contrastare con trattamenti antiparassitari; si moltiplica generalmente per talea legnosa nei mesi primaverili, in quelli estivi per talea erbacea o semilegnosa. Questo genere di riproduzione permette alla nuova pianta di possedere le medesime caratteristiche della pianta madre dalla quale si è originata.
E' utile un sostegno sul quale la pianta rampicante può appoggiarsi (fili di ferro oppure sostegni naturali come gli alberi), da sfruttare quando i rami non sono ancora troppo legnosi e difficilmente gestibili. Durante l'operazione non bisogna stringere i rami in maniera eccessiva.